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Prevenzione dei reati (il modello 231)
Di Angelo (del 30/08/2012 @ 09:53:26, in Articoli, linkato 912 volte)
Il D.lgs 231/01 non prevede obblighi, ma introduce un nuovo onere per le imprese, poiché estende la "responsabilità penale" per una serie di reati commessi da dipendenti o "persone soggette al controllo", cioè anche alle persone giuridiche per cui operano.
Tale responsabilità si concretizza in sanzioni di tipo amministrativo (economiche ed interdittive) anche molto gravi.
La norma concede come unica possibile forma di tutela da parte dell’impresa il dotarsi di un modello organizzativo atto alla prevenzione dei reati (il modello 231).
La scelta se dotarsi o meno del modello spetta all’azienda ed è facoltativa.
Tuttavia, con l’estensione dell’ambito di applicazione del D.lgs 231/01 ai reati colposi legati alla sicurezza sui luoghi di lavoro e alla recente estensione ai reati ambientali, si consiglia agli imprenditori anche delle piccole imprese di valutare in modo oggettivo la propria esposizione al "rischio 231".

Suggeriamo inoltre a tutte le imprese di considerare con attenzione le eventuali ripercussioni sulla propria attività. In particolare il rischio di perdita di taluni requisiti (es. requisiti morali) essenziali al mantenimento  dell’efficacia di autorizzazioni ambientali.
Ci riferiamo in particolare alle imprese che svolgono attività di gestione rifiuti (impianti di recupero/smaltimento/trattamento, raccolta/trasporto/intermediazione).

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